Affrontare la complessità e l’incertezza

La gestione dell’incertezza è insita in ogni attività dell’uomo, sia nell’ambito lavorativo che in quello personale, tutte le volte che diventa necessario affrontare situazioni nuove. La corretta gestione dell’incertezza, soprattutto nelle fasi iniziali di un qualsiasi progetto, può avere un ruolo decisivo sul suo esito.

Gestire l’incertezza vuol dire innanzitutto decidere quale approccio si vuole adottare e qual è il prezzo che si è disposti a pagare per gli eventuali errori che tali decisioni dovessero comportare. Se è vero che un progetto può essere condizionato molto da eventi casuali, la maggioranza dei fattori può essere determinata definendo una strategia che contenga corrette previsioni e massimizzi le probabilità di successo.

Ma i modelli di management per le PMI non prevedono, di solito, alcun insegnamento per operare in contesti ad alto grado di incertezza. Le grandi organizzazioni adottano una serie di pratiche per far fronte all’ignoto (dalla scansione dell’orizzonte alle pianificazioni di scenari, fino all’assicurazione con terzi), ma queste sono modalità che possono risultare eccessivamente costose e complesse per una PMI. Vi sono però alcune buone pratiche più alla portata della PMI che possono aiutarla ad affrontarlo al meglio.

Per operare in contesti complessi la prima e più importante cosa da fare è accettare l’esistenza della complessità e imparare a riconoscere gli errori che comunemente commettiamo nell’affrontarla. Il primo tra tutti è quello di illudersi che si possa facilmente controllare. Dobbiamo imparare a convivere e a navigare nell’incertezza, senza cercare facili sicurezze che non esistono e che rischiano di farci cadere nelle trappole che la complessità comporta.

La seconda cosa importante è comprendere che la complessità è qualcosa di diverso dalla complicatezza. Quando una cosa è complicata vuol dire che è composta da molte attività che si svolgono contemporaneamente, che possono essere gestite attraverso strumenti organizzativi come liste, schede, diagrammi, agende ecc. La soluzione in questo caso esiste ed è alla nostra portata. Le variabili da gestire sono chiare e definite e una volta risolto il problema è possibile scrivere le istruzioni per l’uso. Quando qualcosa è complesso è invece difficile riuscire a percepire, comprendere e governare tutti i risvolti e tutte le variabili. È qualcosa di cui è impossibile prevedere con certezza lo sviluppo, le dinamiche e le relazioni di causa ed effetto, per cui è molto problematico creare schemi di istruzioni per l’uso.

Un evento complesso ha quindi bisogno di essere affrontato in modo indiretto, attraverso l’utilizzo di forme completamente nuove di pensare, verificando continuamente e in modo sistematico e critico la validità dei nostri schemi e dei nostri metodi decisionali.

In un contesto complesso come quello attuale diventa strategico il non cercare di ingabbiare queste variabili dentro modelli strettamente predefiniti.

Occorre adottare un approccio alle decisioni che risolva i dilemmi prima che questi si presentino. Un metodo è quello di utilizzare sistemi di riferimento aperti, attuando una costante ricerca di compromesso valido, procedendo per tentativi e mediazioni, in un percorso progressivo verso la soluzione.

Il che non vuol dire semplicemente andare avanti provando e sbagliando, ma rinunciare a una soluzione preconcetta, rassicurante e chiusa, a favore di una visione integrata e complessa.